Cos’è la rinuncia all’eredità, quali documenti occorrono e quanto costa fare una rinuncia all’eredità.
Cos’è la rinuncia all’eredità
Dopo la morte del decuius, ossia della persona di cui si deve procedere a ripartire i propri beni tra gli eredi, si procede all’apertura della successione.
È facoltà di ciascuno degli eredi, quella di poter rinunciare all’eredità.
La rinuncia all’eredità è un atto attraverso il quale l’erede del defunto dichiara di rinunciare, per qualsiasi motivo, all’eredità stessa.
Viene effettuata generalmente quando l’eredità è gravata da debiti per non dovervi risponderne e in tal caso dovrà essere effettuata anche da tutti i discendenti del rinunciante.
Ad esempio alla morte del padre, se uno dei figli effettua la rinuncia, anche i figli di quest’ultimo (ossia i nipoti del defunto), dovranno rinunciare.
Può essere fatta anche per agevolare altri coeredi, in modo da eliminare futuri ed ulteriori adempimenti. È il caso di morte di un genitore, in cui la moglie superstite rinuncia all’eredità, in modo da evitare di presentare la futura denuncia di successione a morte della signora stessa.
La rinuncia non può essere parziale, né condizionata, né a termine.
Chi può presentare la richiesta di rinuncia all’eredità
Gli eredi, il genitore o il tutore se la rinuncia viene fatta per minori, interdetti e inabilitati: in questo caso è necessaria l’autorizzazione del Giudice Tutelare del luogo di residenza del minore o del tutore.
Dove si effettua la rinuncia all’eredità
La rinuncia può essere ricevuta solo dal Tribunale del luogo in cui si è aperta la successione (ultimo domicilio del defunto) o da un notaio su tutto il territorio dello Stato.
Allegati alla Rinuncia all’eredità
Alla rinuncia, resa mediante dichiarazione, clicca sul link Verbale di rinuncia all'eredità (5 download) per scaricare il verbale di rinuncia all’eredità in formato word, deve essere allegata la seguente documentazione:
- autocertificazione di morte, relazione di parentela, ultimo domicilio del defunto;
- copia conforme della pubblicazione del testamento, se esistente, con estremi della registrazione;
- documento di identità valido dei rinunciatari;
- codice fiscale del defunto e de rinuncianti;
- se ci sono minori, interdetti e inabilitati, autorizzazione del Giudice Tutelare del luogo di domicilio del minore o del tutore.
È opportuno effettuare la rinuncia prima della presentazione della denuncia di successione o comunque prima di dividere l’eredità.
È possibile presentare una domanda unica di rinuncia per ogni grado di parentela (es. tutti i fratelli insieme, genitore più figli ecc). Tutti i rinuncianti però devono comparire personalmente.
È inoltre importante che chi intenda rinunciare non abbia disposto cioè venduto o donato nulla di appartenenza del defunto.
Chi rinuncia va riportato nel QUADRO EA – Eredi, legatari e altri soggetti?
Si, i rinunciatari vanno comunque riportati nel quadro EA; se a rinunciare all’eredità, oltre al figlio del decuius ci sono anche i nipoti, nel medesimo quadro, vanno indicati anche i nipoti.
Casi di nullità della rinuncia all’eredità
La rinuncia all’eredità, oltre al mancato rispetto delle caratteristiche elencate nei paragrafi precedenti (condizioni, termini, limitazioni), è considerata nulla nel caso in cui:
- avvenga dietro il pagamento di corrispettivo, stai rinunciando perché qualcuno ti paga per farlo;
- avvenga in favore di un solo erede o di un gruppo di eredi, escludendo la totalità degli aventi diritto. In poche parole, si può rinunciare all’eredità in favore di tutti gli altri eredi e non solo a favore di alcuni e di altri no.
- La rinuncia è nulla anche quando non rispettano i requisiti di forma indicati nell’articolo 519 del Codice Civile (dichiarazione ricevuta da un notaio o dalla cancelleria del tribunale e registrata nel registro delle successioni).
Queste due eventualità non solo rendono nulla la rinuncia ma provocano l’effetto contrario: davanti alla legge il soggetto che rinuncia dietro corrispettivo o in favole soltanto di alcuni eredi, viene considerato un soggetto che di fatto ha accettato l’eredità.
I termini per la rinuncia all’eredità
Ci sono due casi:
- Se si è in possesso dei beni la rinuncia cade in prescrizione trascorsi 3 mesi dalla morte di chi ha lasciato l’eredità;
- Se non si è in possesso dei beni, entro 10 anni.
Ci sono però due casi particolari: se è in corso l’accertamento giudiziale dello stato di figlio (può capitare che il defunto abbia dei figli illegittimi), la prescrizione decorre dal momento in cui la sentenza passa in giudicato (quindi diventa definitiva); se chiunque ne abbia interesse facesse richiesta al tribunale di fissare un termine per l’accettazione o rinuncia dell’eredità, potremmo avere un periodo più corto di 10 anni per la decadenza del diritto. Come regola generale, è preferibile presentare l’atto di rinuncia all’eredità prima che si proceda alla divisione dei beni del defunto o che si presenti la dichiarazione di successione.
Gli effetti della rinuncia
L’effetto immediato della rinuncia all’eredità è quello di non essere considerati fra gli eredi ed è dunque retroattivo. Per cui nel caso di una successione, l’erede rinunciatario non sarà menzionato nelle successive volture e quindi non comparirà in Visura Catastale. La rinuncia può essere revocata esclusivamente nel caso in cui il patrimonio rimanga intatto e non sia stato acquisito da altri eredi.
Si parla invece di decadenza della rinuncia nel momento in cui viene alla luce l’eventuale sottrazione di beni riferiti all’eredità da parte di chi ha fatto la rinuncia stessa. Vale il concetto espresso in precedenza: la rinuncia deve essere totale.
È inoltre assolutamente vietata la rinuncia all’eredità prima della morte del titolare del lascito.
Se chi rinuncia all’eredità lo fa per evitare di pagare i suoi creditori, questi ultimi possono impugnare l’atto di rinuncia se ritengono che ciò li abbia danneggiati. In pratica, finiscono per accettare l’eredità in nome e per conto del debitore e possono rivalersi sui beni ereditati.
I creditori tuttavia possono impugnare la rinuncia all’eredità entro un massimo di cinque anni.
Costi per la rinuncia all’eredità
- € 16,00 sul verbale di rinunzia all’eredità
- € 16,00 sulla copia conforme
- Tassa di registrazione di 200,00 € da versare a favore dell’Agenzia delle Entrate mediante il modello F23. Il modello di pagamento viene consegnato generalmente dall’addetta al servizio in Tribunale e poi può essere pagato presso uno sportello bancario in genere situato all’interno del tribunale stesso
Nel caso si opti per effettuare la rinuncia all’eredità presso lo studio di un notaio, si parte generalmente da un minimo di 500,00 euro a salire.
Tempi
Se effettuata presso il tribunale: in giornata.
Leggi e regolamenti
Artt. 519 – 527 del Codice Civile
Rinuncia all’eredità tribunale di Potenza
Di seguito alcune informazioni utili per chi deve effettuare una rinuncia all’eredità presso il tribunale di potenza, sul cui sito vi si trovano purtroppo ancora informazioni inesatte e non aggiornate.
In quale stanza si effettua la rinuncia all’eredità:
Ufficio Volontaria Giurisdizione – IV piano – stanze nn. 31 e 32
Responsabile: dott.ssa Simonetta Rufino
Addetto: dott.ssa Maria Gallotta, telefono: 0971 1709770 – e.mail: maria.gallotta@giustizia.it
Personalmente, ho avuto enormi difficoltà a contattare telefonicamente il dipendente preposto per poter fissare un appuntamento. Solo dopo aver inviato una mail indirizzata a vari soggetti e lamentando il fatto che nessuno rispondesse a telefono, sono stato contattato telefonicamente dalla sig.ra Gallotta con la quale ho potuto fissare finalmente un appuntamento.
Costi per la rinuncia all’eredità
- € 16,00 sul verbale di rinunzia all’eredità;
- € 16,00 sulla copia conforme;
- Tassa di registrazione di 200,00 € da versare a favore dell’Agenzia delle Entrate mediante il modello F23. Il modello di pagamento viene consegnato generalmente dall’addetta al servizio in Tribunale e poi può essere pagato nello sportello bancario situato al Piano Terra nello stesso palazzo del Tribunale di Potenza.
Tempi
Nel periodo in cui scrivo questo articolo, occorrono circa 2 mesi per ottenere un appuntamento, dopodiché la rinuncia viene espletata in giornata.